Sicché, un'immagine vale più di mille parole!

Ecco perché un'immagine vale più di mille parole

Dalla collaborazione con Anteo, nell’ambito del Piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, abbiamo utilizzato per la prima volta il nostro test dei quadri, su un campione di oltre 100 persone tra insegnanti, studenti e formatori esperti di cinema.

L’arte che incontra l’arte, in un mini progetto quali-quantitativo composto da una quindicina di domande aperte e chiuse che aveva lo scopo - per Anteo - di valutare un’iniziativa volta ad avvicinare il cinema ai più giovani - e per noi - di mettere alla prova il test dei quadri e vedere a quali risultati ci avrebbe portato sul campo.

Si tratta di un test a cui lavoriamo da quasi due anni, impegnati prima a delinearne la cornice teorica sulla base della teoria delle emozioni di Izard, quindi alla scelta delle immagini, infine al rigoroso test metodologico volto alla validazione scientifica, grazie alla collaborazione con l’Università di Torino.

Possiamo affermare con soddisfazione che lo studio ha messo in luce risultati molto coerenti e interessanti. 
Innanzitutto, valida sul campo il nostro test associativo, confermando la correlazione tra le immagini proposte e le emozioni base. 
In più, corrobora la nostra ipotesi iniziale: la percezione dell’arte è così strettamente legata alle nostre emozioni, che inevitabilmente ci aiuta ad aprirci, anche esprimendo il nostro lato più intimo e personale, che difficilmente saremmo disposti a spiegare, spontaneamente, a parole.
Infatti, nel raccontare l’esperienza vissuta con la scuola, gli stessi studenti, di scuola secondaria inferiore e superiore, si sono espressi differentemente: in modo più profondo, personale ed emozionale quando hanno scelto i quadri, viceversa, più razionale, distaccato e improntato su elementi molto concreti quando si sono espressi tramite le “classiche” risposte aperte.

Vediamo qualche esempio concreto...


Vi riportiamo qui di seguito alcuni esempi di risposte date alla domanda “Che tipo di esperienza è stata?”…

Come funziona il nostro test validato scientificamente

Ma come siamo riusciti a capire quali fossero le emozioni prevalenti? E ad interpretare la scelta dei quadri?

Ebbene, Sicché ha introdotto una serie di strumenti utili al ricercatore.
In primis, un grafico automatico, che si aggiorna in tempo reale, filtrabile per variabili di reclutamento e/o personas, per visualizzare il “peso” delle diverse emozioni, in modo facile e immediato.

Così, abbiamo constatato che felicità, sollievo e interesse sono emerse come le emozioni principali correlate all’esperienza, declinate attraverso le parole dei ragazzi e dei loro educatori…

In secondo luogo, abbiamo affinato la nostra image cloud contornando le diverse immagini del colore corrispondente all’emozione, così come nel grafico a torta: un supporto visivo, utile a riconoscere le emozioni corrispondenti ai diversi quadri scelti per agevolarne un’analisi d’insieme


Infine, abbiamo introdotto l’interpretazione semiotica! Cliccando su ciascun quadro presente nella Image cloud è possibile:

  • comprendere quali sono le emozioni prevalenti e secondarie
  • leggere in modo approfondito l’analisi, in modo da comprendere al meglio in che modo il quadro evoca tali emozioni
  • accedere ad un breve riassunto (sotto il quadro), utile per il report
  • visualizzare a colpo d’occhio le parole chiave del quadro in questione

Uno strumento che ci ha aiutato ad interpretare i risultati e ad individuare delle aree tematiche ricorrenti…

Insomma, un primo esperimento che, oltre a ripagarci dei nostri sforzi nell’ideazione del test, ci rende orgogliosi del risultato ottenuto 😊

Infatti, come ci ha detto Donatella Miceli di Anteo: “La scelta delle immagini è la parte che mi ha interessato di più dello studio: è dove ho letto i commenti che mi sono sembrati più personali ed emotivi”.

E a dirla tutta…questo è solo l’inizio!

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