
Non si tratta semplicemente di adattare le metodologie tradizionali, come focus group o interviste individuali, alle piattaforme digitali. È necessario riformulare completamente il modo in cui ci approcciamo alla comunicazione, all’interazione e alla raccolta di dati.
Questo cambiamento non è solo una questione tecnica, ma un’opportunità per sfruttare al meglio le potenzialità dei nuovi strumenti e medium digitali. Vediamo insieme i motivi principali per cui il passaggio all’online richiede un approccio specifico e come massimizzarne i risultati:
1) Nuove regole di comunicazione: la comunicazione online si svolge attraverso device e piattaforme che richiedono linguaggi specifici, flessibili, spesso caratterizzati da:
- Brevità: i partecipanti si aspettano contenuti sintetici e chiari.
- Chiarezza estrema: domande ambigue rischiano di confondere o alienare gli intervistati.
- Adattabilità al medium: ogni piattaforma ha i suoi standard, che influenzano il tono e il registro della comunicazione.
2) Nuove modalità di coinvolgimento: nelle ricerche online manca il contatto visivo e il linguaggio non verbale, che in presenza gioca un ruolo cruciale. Per superare questa barriera, è necessario:
- Utilizzare strumenti come la gamification per rendere l’esperienza coinvolgente.
- Alternare formati di domanda, ritmi e registri per mantenere alta l’attenzione.
- Creare un ambiente che stimoli la partecipazione attiva, favorendo il senso di appartenenza.
3) Dilatazione temporale dell’asincrono: le ricerche online spesso si svolgono in modalità asincrona, come community o diari digitali. Questo richiede:
Un approccio progettuale che consideri il percorso come un viaggio strutturato.
L’utilizzo di metafore ludiche, come il "gioco dell’oca", per guidare i partecipanti.
L’adozione di nuove logiche che trasformino le limitazioni in opportunità per raccogliere insight più ricchi.
Stando a quanto detto fino ad ora, Sicché si propone come un alleato strategico per i ricercatori e gli istituti, supportandoli nella creazione di metodologie adatte alle peculiarità dell’online. Per questo, durante la fase di briefing, condividiamo un documento operativo per guidare i nostri clienti nella realizzazione di tracce di discussione efficaci e coinvolgenti.
La selezione del tipo di domanda, ad esempio, è cruciale per il successo di una ricerca. Ogni tipologia permette di esplorare aspetti diversi del pensiero e del comportamento dei partecipanti. Qui una panoramica delle principali alternative di scelta della nostra piattaforma:
Domande qualitative
Domande quantitative
Domande quali-quanti
Le varie domande vanno pensate con un preciso obiettivo, e in relazione ad alcune regole, pensando dunque a cosa vogliamo ottenere, a come vogliamo raccogliere poi le informazioni che otterremo (es. ci serve un grafico? Quale?) ma anche a quanto/se stiamo "stressando" i nostri intervistati...
Alla luce della nostra esperienza, consigliamo di alternare domande aperte e comunicazioni (le "classiche") con altre tipologie di domande, in un rapporto ideale tipo 70/80% vs. 20/30%. Ma naturalmente ciò dipende dai diversi target, dalle diverse tipologie di ricerche, ecc...
Se desiderate avere un approfondimento delle diverse tipologie di domande qui nel blog troverete altri articoli dedicati, oltre ad alcuni consigli pratici e personali sulle regole ideali per la formulazione della traccia di discussione.
In conclusione, possiamo dire che la ricerca qualitativa online è un territorio ricco di opportunità, ma richiede competenze specifiche e un approccio creativo. Con strumenti e strategie adeguate, possiamo ottenere insight più profondi e ricchi, trasformando i limiti dell’online in punti di forza. Sicché è qui per accompagnarvi in questo percorso, non solo come fornitore di tecnologia, ma come partner che comprende le vostre sfide e lavora con voi per superarle.
Saremo felici di discutere di questi aspetti e fornirvi i nostri consigli, al prossimo noleggio!